Vaccini, va costruita la
filiera logistica Il piano
vaccini rappresenta una
delle operazioni più
complicate cui è chiamata a
rispondere la logistica
italiana. Articolazione
operativa, superamento di
lacune legislative e
burocratiche, gestione della
fase post-emergenziale
sono solo alcune tematiche
con cui il cluster è chiamato
a confrontarsi. Dopo
l’approvvigionamento
restano ancora importanti
nodi da sciogliere: trasporti,
stoccaggio, distribuzione
per la somministrazione.
Se ne è discusso nel corso
della Tavola rotonda
“Covid-19: le complessità
dietro al trasporto dei
vaccini”, organizzata da
Bonelli Erede e Confetra.
«La vera difficoltà riguarda
l’ultimo miglio: serve
pianificazione, trasparenza,
strumentazioni adatte» ha
sottolineato Enrico Vergani
di BonelliErede. «E’
necessaria una stretta
iterazione e comunicazione
tra le reti coinvolte», anche
nella prospettiva futura,
qualora il vaccino fosse
prodotto in Italia, di
organizzare l’esportazione
del prodotto. Va, di fatto,
costruita una filiera
logistica, ben conscia delle
implicazioni sotto l’aspetto
delle responsabilità, con un
controllo “end to end” di
tutto il percorso della
merce. «Non basta solo il
trasporto ma anche sistemi
di stoccaggio per il
monitoraggio continuo della
catena. Sarà essenziale
l’uso dell’IT ma anche una
formazione specifica degli
operatori coinvolti. Senza
dimenticare la sostenibilità
di questa catena logistica,
finora messa in secondo
piano dall’emergenza.
Bisogna uscire
dall’emergenza per arrivare
a una gestione
professionale».